Chiese di Castello di Serravalle

CHIESA DI SANT'APOLLINARE

Nelle immediate vicinanze di Castelletto si presenta, con quel suo unico profilo incorniciato dai calanchi del Monte Caverna, la settecentesca chiesa di S. Apollinare, all'interno della quale sono custodite opere del Passuti, di Varotti, del Sansone, di Luigi Samoggia e Bartolomeo Passarotti.

Questa imponente costruzione settecentesca, dei tipici colori padani, sorge sul sito di una precedente Parrocchia, documentati in un diploma imperiale del IX sec. Da un lato il nome del Santo titolare di questa Chiesa ricorda una celebre basilica bizantina di Ravenna, dall'altro l'ambiente desolato, in mezzo ad una pianura circondata da rilievi, si adetterebbe perfettamente ad una Abbazia romanica. La storia antica di S. Apollinare si intreccia con quellla dei canonici lateranensi di Monteveglio da cui era dipendente, mentre la vicenda architettonica dell'edificio vede alcune ristrutturazioni nel 600 ed una ricostruzione nella seconda metà del '700 ad opera degli Ambrosi. Dietro ad un'aggraziata facciata a volute laterali, la Chiesa sviluppa un impianto longitudinale, stranamente interrotto, a metà della fiancata destra, dall'inserimento di una torre campanaria. Da un basamento quadrangolare intonacato a finto "bugnato", la torre si slancia in sobrie linee classiche fino a concludersi in un interessante "guglia", caratterizzata dal ripetersi del motivo del timpano classico intorno alle finestre della cella campanaria. L'abside poligonale si articola in ben otto lati.
Dopo essersi soffermati ad apprezzare l'atmosfera del luogo, si può visitare l'interno con il suo apparato pittorico. Si ricorda infatti un dipinto del Samoggia nella Cappella dell'Assunta (prima a destra), una tela raffiguranrte l'Assunta di Ercole Graziani, sempre del Samoggia una Gloria degli Angeli nel secondo altare a destra e gli affreschi del catino nell'abside, eseguiti incollaborazione con Guardassoni della metà dell'800. Altri dipinti settecenteschi del Sansone e del Varotti completano l'arredo della Chiesa insieme ad un organo del 1876. Un altro interessante dipinto, attribuito dalla tradizione a Bartolomeo Passerotti e raffigurante una Madonna in tronco con i Santi Rocco e Apollinare, si conserva nella chiesa di Castelletto.

CHIESE DI TIOLA E MAIOLA

Le Chiese di S. Giovanni Battista (Maiola) del 1300 e ricostruita in stile neo-bizantino agli inizi del XX Sec. e di S. Michele Arcangelo (Tiola) risalente al Settecento fanno da protagoniste in un paesaggio suggestivo come quello dei calanchi. Tra le emergenze storiche nella zona, vi sono: la Torre di Gavezzano, parzialmente accorpata al seicentesco palazzo e Case Ceccoli di Sotto, sulle quali i segni del tempo lasciano solo intravedere l'elegante edificio del XV Sec. Emergenze storiche e naturalistiche: per la passeggiata dei calanchi di Tiola e Maiola si consiglia la partenza in località Bersagliera. L'itinerario riscopre nella sua interezza, la morfologia tortuosa dei calanchi, la flora e la fauna peculiari e di come l'uomo sia spesso sorpreso da questo ambiente mutevole e dinamico.

Maggio e Giugno sono sicuramente i mesi migliori per godere della spettacolare fioritura di "ginestre" seguita da quella della "sulla" e di altre specie che trovano il proprio habitat in certe nicchie ecologiche che si formano tra gli impluvi o i campi coltivati.

CHIESA DI FAGNANO

A Fagnano si trova l'ammiverole Chiesa di S. Maria Assunta di Fagnano dotata di un campanile protoromanico ed un chiostro con loggiato.la Chiesa fu rimodernata nel 1756, di origine romana, la Fannius del I Sec. a.C., ha dato i natali a Lamberto Fagnani, divenuto Papa Onorio II (1124-1130) e che fu imposto al Conclave dai Frangipane. Fu un Papa energico ed attivo difensore dei diritti della Chiesa anche contro l'Imperatore. Da visitare la suggestiva Chiesa S. Maria Assunta con campanile protoromanico del 1000 e resti romanici del piccolo chiostro a doppio loggiato; antica sede di un monastero. Notevoli sono le case "Vallona" con torre, meridiana e stupendi alberi secolari; e "Cantagallo". Presso l'omonimo poggio sorge la Villa di Montebiancano costruita nel '500 e restaurata nel 1756 da Gregorio Biancani, che ingloba un primitivo nucleo tre-quattrocentesco; Tra Fagnano e l'alveo del samoggia si trova un filare di secolari farnie che segnano un breve tratto dell'antico canale, ormai completamente interrato, che portava acqua ai numerosi mulini dell'alta e media Valle del Samoggia.