Il Samoggia è un importante corso d'acqua del modenese e del bolognese, l'ultimo affluente di sinistra del Reno, il più lungo (60 km), ma secondo al Silla per portata d'acqua (mediamente 5 m3/s alla confluenza nel Reno) tra i tributari di sinistra, a regime fortemente torrentizio: le portate minime sono dell'ordine di 0,5 m3/s nel periodo estivo (con minimi assoluti di 0,1 m3/s), il modulo medio primaverile è circa il triplo di quello annuo, mentre le portate massime ordinarie superano i 100 m3/s, ma possono superare largamente i 500 m3/s nelle piene centennali (già a Calcara, ben prima di ricevere il Lavino, fu misurata una portata massima di 452 m3/s), nel qual caso esonda nelle zone di pianura. A Bazzano, cittadina che attraversa è chiamato "La Gèra" (in italiano La Ghiaia).
Nasce a circa 830 metri di altitudine dal monte Pigna (884 m), nel territorio comunale di Vergato e col nome di rio della Ghiaia è noto fino a Montetortore, frazione di Zocca, in provincia di Modena; entrato poi nella provincia di Bologna, sviluppa il restante corso (caratterizzato nel tratto infracollinare da un ghiaieto relativamente ampio nel quale il torrente divaga), tranne un breve tratto di pianura ancora in provincia di Modena. Il paesaggio di questa parte del corso è caratterizzato da una valle con argille scagliose che formano diffuse formazioni calanchifere all'origine di numerosi smottamenti e frane.
Ecco quel che dice il CAI a riguardo del Percorso Samoggia.
Bagna Savigno, riceve a Monteveglio, da sinistra, il torrente Ghiaia di Serravalle, bagna Bazzano, entra in pianura, ove scorre incassato, da Calcara di Crespellano, fra possenti arginature. È valicato dalla Via Emilia a Ponte Samoggia e dalla Via Persicetana a San Giacomo di Martignone: nel tratto compreso tra questi due ponti riceve da destra il non meno importante rio Martignone, che scende da Oliveto. In località Forcelli, fra San Giovanni in Persiceto e Sala Bolognese, riceve da destra, il suo maggior affluente, il torrente Lavino che gli reca circa un terzo della portata d'acqua complessiva. Termina il suo corso nel Reno fra Castello d'Argile e la frazione San Matteo della Decima di San Giovanni in Persiceto.
Il Samoggia, con i suoi 44 km, è il maggiore affluente di sinistra del Reno.
Nella fascia collinare, le valli del Samoggia e dei suoi due affluenti, Lavino e Ghiaia di Serravalle, presentano rilevanti aspetti paesaggistici, segnati dalle frastagliate geometrie dei calanchi. La zona produce anche l'ormai celebre vino DOC Pignoletto dei Colli Bolognesi, bianco frizzante dal particolare gusto assai ricercato.
Da sempre il bacino del Samoggia rappresenta l'area di transizione fra il bolognese e il modenese, area ricca di storia da oltre un millennio.
A testimonianza della storia della vallata, sorge la celebre Abbazia di Monteveglio, il cui castello fu, con quello di Serravalle, possedimento di Matilde di Canossa. Nel 1325 a Zappolino, sul torrente Ghiaia di Serravalle, si combattè la famosa battaglia fra bolognesi e modenesi a cui è legato l'episodio della secchia rapita, entrato nella mitologia della rivalità tra le due città.