

Il bellissimo Castello di Serravalle, nel Comune di Valsamoggia, fa da cornice alle province di Bologna e di Modena da oltre un millennio.
Si racconta, tra le altre, che nel 800 d.C Carlo Magno, nel suo viaggio verso Roma, sostò a Serravalle una notte con i suoi armati.
La famiglia Boccadiferro fu proprietaria di Serravalle dal 1360. Francesco Boccadiferro infatti sposò la castellana Bitina Odoni e fino al 1800 il castello appartenne a questa famiglia.
Signore di questo castello fu, per molti anni, E’ celebre la leggenda in cui pare che un Boccadiferro avesse avuto dodici mogli e che le avesse uccise una dopo l’altra, e sembra che i fantasmi di queste malcapitate vaghino tutt’ora nel castello, insieme a quello del marito ucciso dalla tredicesima e più furba moglie.
Fino a qui niente più che una leggenda, direte voi. Come ce ne sono centinaia. Direte voi.
Ma questa volta qualcosa di strano c’è davvero.
Federico Erioli, residente in quel di Castello di Serravalle e cultore di storia, stava riordinando nel suo pc alcune fotografie scattate qualche giorno prima proprio al Castello, e pubblicate su una pagina del noto social Facebook in cui le fotografie la fanno da padrone: “le Bellezze della Valsamoggia“.
E’ stato solo allora che, ingrandendo la fotografie che ritrae l’entrata della sala principale dello stesso castello, si è accorto che qualcosa in quella foto non andava.
Infatti, lo scatto di alcuni giorni prima non lasciava dubbi.
C’era qualcuno davanti all’ingresso. O quantomeno, così pare.
Quando la voce è arrivata a noi abbiamo subito chiamato Federico che ci ha risposto con un “è fatto quantomeno singolare”.
A un primo frettoloso sguardo nessuno infatti si è accorto di ciò. Solo quando, catalogando minuziosamente le immagini, Federico si è accorto di ciò ha chiamato il fratello, e i dubbi di uno sono diventati i dubbi di due, prima, e di molti, dopo, appena avuto visione della fotografia.
Che fosse solo un’ombra della reflex del giovane fotografo o una presenza un po’ più, diciamo, “particolare”, lungi da noi giudicare.
Di certo c’è che le leggende nascondano sempre un fondo di verità.
Sta a noi se crederci o meno.

Ad una analisi dello spettro attraverso photoshop, si evince che la foto non risulta ritoccata.
Rimane, ovviamente, il dubbio che non sia qualche ombra. Un’ombra sicuramente molto, molto definita.
Ecco la foto ingrandita in alta definizione.

Analisi a Photoshop: “Buona sera a tutti, un po’ incuriosito da questa foto ho chiesto gentilmente a Federico se potesse passarmi la foto originale. Ho subito caricato su Photoshop e ho deciso di abbassare la luminosità tramite lo strumento curve (molto usato per la post produzione fotografica) e creato un contrasto tale da poter notare che il nero presente sul vestito della presunta donna “fantasma” abbia la stessa tonalità del nero presente in altri punti. Ciò mi fa pensare che non sia stata opera di un fotomontaggio. Inoltre ho analizzato anche i dati exif pensando che sia stato frutto di uno scatto a lunga esposizione. La foto è stata scattata per 2 secondi il che non basterebbe per creare un’ombra del genere.
Conclusione, la foto sembra davvero un originale.”